La nostra disabilità è all’apparenza invisibile. Si presenta bene, in piedi, ben vestita, pettinata. L’apparenza! Si pensa sempre che la disabilità corrisponda per forza ad un segno di riconoscimento fisico, che metta al corrente le persone del nostro passaggio e presenza in un luogo. Essere riconoscibili agli occhi di un neurotipico è rassicurante, intuire subito e facilmente se la persona che si ha davanti abbia una difficoltà, prepara le persone a calibrare la relazione.
Ma quando l’aspetto ci tradisce? Quando siamo in perfetta salute e magari siamo pure belli? 😅 Come scongiurare delusioni al resto del mondo?😳
Sapete la frase che ci viene detta più spesso?
”Peccato, è così bello”.
Se riuscissimo a far capire, anche ad una sola persona, che esistono disabilità sensoriali ed emotive, che non tutto quello che appare è come sembra, che a volte basterebbe osservare, accogliere, ascoltare e soprattutto pensare prima di parlare, potremmo dirci soddisfatte e avremmo centrato il senso di quel blog pensato ed aperto quella sera d’estate.
💙💙💙
The worst part of this disability, is that is an “invisibile disability”. People are always looking for a sign, to recognize a disability. And what if the disability come with no sign, but beautiful, well dressed and well combed?
The thing that people mostly say to us is: “What a pity! He’s so handsome!”
If we could change just one way of thinking, we would be so happy.
Just listen carefully to people, it would be a beginning.