Riccardo aveva 5 anni quando è nato Federico, ne pochi ne tanti per qualunque bambino, non si è mai troppo convinti e entusiasti quando arriva una novità ad invadere il proprio spazio e a rubarti le attenzioni, figuriamoci quando poi tolleri appena e con una certa difficoltà novità e invasioni di spazio!
Era tutto pronto e programmato. Al momento della nascita del fratellino, Riccardo sarebbe stato un giorno dai nonni e i giorni successivi avrebbe avuto attenzioni esclusive del babbo. Tempo solo loro due, bagni al mare e tante coccole. E poi ancora attenzioni dei nonni, di tutti gli amici e parenti. A quel momento ogni mio pensiero era per lui, come avrebbe preso la mia assenza, come il ritorno a casa, come l’ingresso a casa del nuovo nato? Per quanto avessimo potuto anticipare il nuovo scenario familiare, il momento fu disastroso.
Del loro primo incontro non ho testimonianze fotografiche o video. Era agitato e irruente, ansioso di vedermi, saltò sul letto per abbracciarmi, ma non potevo muovermi bene e fui costretta ad accoglierlo ma anche a contenerlo sperando che lui non lo traducesse in un allontanamento. Il fratellino non fu minimamente preso in considerazione, voleva me e voleva portarmi via, a casa. Era arrabbiato.
Il momento fu molto doloroso per me che elaboravo tutto a situazione ormonale fuori controllo.
Non si sopporta mai vedere il proprio figlio disperarsi. Speravo che non avvertisse il tutto come un rifiuto, una sconfitta.
Federico era buonissimo e bravissimo, furono tre giorni di quasi relax per me, credetemi, dolorante sì, ma era tutto facile e lui così minuscolo, indifeso e calmo.
Tre giorni esclusivi io e lui, momenti unici che non sarebbero tornati. Avevo il dovere di prendermi cura di me e del mio secondogenito, di godermi quei momenti.
Mi ricordo comunque un gran caos e anche il ritorno a casa non fu diverso. Era estate e tutti ci dovemmo non poco organizzare per impegnare le giornate di Riccardo e allo stesso tempo avvicinarlo pian piano al fratello, che piangeva poco, dormiva tanto ma non era un bambolotto e richiedeva la mia presenza continuamente.
C’è voluto del tempo, molto tempo per costruire una fratellanza speciale e delicata che ancora necessita di tanta cura.
Chiara