Al parco, in fila al supermercato, in piscina piuttosto che mentre passeggi in citta’..
Le mani sfarfallano, il tono della risata aumenta, la lallazione si fa sempre piu’ su di tono..
Eccoli. Non li vedi ancora ma li senti addosso.
Sono gli sguardi di chi ti sta vicino, di chi in quel momento lascia perdere quello che sta facendo perche’ troppo preso ad occuparsi degli affari tuoi.
Sono sguardi di chi non conosce.
Leggi in quegli occhi tutti i loro giudizi che seppur dovrebbero non interessarti ti caricano di un peso ancora maggiore.
Capita anche il pianto dirotto, l’urlo straziante, il dimenarsi per terra come se subissero chissa’ quali angherie e allora..
A quegli sguardi si aggiungono anche i commenti che nascono dall’ignoranza (ma non come dicevano Aldo Giovanni e Giacomo “ignorante nel senso che ignori”)
Ignoranza perche’ tutti si credono genitori o comunque persone migliori e si permettono di dare giudizi e consigli, oltretutto non richiesti, senza il minimo di rispetto..
“se lo facesse il mio..”
“bell’educazione che gli hanno dato..”
“questi sono solo capricci..”
Mettiamoci in aggiunta anche le risatine alle spalle e abbiamo completato il puzzle.
Posso “accettare” che occhiate e mezze parole provengano da ragazzini anche se questo mi fa pensare che l’educazione che viene data in casa sia proprio di basso livello, ma dagli adulti anche no!
Inizialmente, quando i comportamenti di Jurij richiamavano l’attenzione degli altri, ammetto che la cosa mi faceva in parte vergognare ma con il tempo ho capito che a provare vergogna devono essere quelli che giudicano e non io.
Ora non provo piu’ imbarazzo ma cammino con lui, mano per la mano a testa alta e quando noto qualche bambino divertito o magari semplicemente incuriosito dai suoi atteggiamenti, cerco di spiegarne il motivo e devo ammetterlo: I bambini sanno ascoltare, capire e includere molto piu’ di noi adulti.
Linda