È un po’ che penso “verranno tempi migliori. Adesso fatico, ma presto avrò modo di tirare un po’ il fiato.”
Lo dico da un anno e mezzo. Devo ammettere che il passaggio da un figlio a due ha completamente sconvolto tutti gli equilibri sommando poi il tutto ad un lockdown ed una pandemia mondiale che ha ristabilito regole, pensieri, emozioni, azioni, opinioni, orari e comportamenti. L’esaurimento può essere decisamente dietro l’angolo.
Ho lasciato indietro cose, mi sono data delle priorità ben precise e concentrata su di me. Si può dire? Sminuisce il ruolo immacolato della madre? Chi se ne importa! Non ho mai ambito a nessun premio e non mi sono mai nemmeno minimamente avvicinata ad un 7 in pagella. Sono sempre rimasta nella sufficienza, in silenzio, facendo le mie cose, ritagliando il tempo giusto per ogni cosa, senza strafare.
Questa mamma è intelligente ma non si applica! Sì, può darsi, ma tengo molto alla mia salute mentale e alla felicità dei miei bimbi.
Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, le cose che contano le conosciamo noi ma soprattutto impariamo a riconoscere i segnali che ci mandano la nostra mente e il nostro corpo quando ci troviamo in una situazione di particolare confusione. È importante.
Siamo mamme che fanno sempre più cose ma che hanno sempre meno aiuto, facciamo i conti con la realizzazione personale e la qualità del tempo che trascorriamo con i figli.
E la disabilità in tutto questo dov’è? Non la vedi? C’è, c’è, eccome se c’è.
Chiediamo aiuto.
Chiara