Abbiamo ritirato il van un piovoso ultimo giorno di novembre del 2017, dopo tre mesi di attesa. Non è la stagione più adatta per prendere confidenza con il nuovo mezzo. Ci aspettavano giornate con il naso tra le pagine del manuale, leve da tirare, pannelli da scorrere, tettuccio da sollevare, sedili da spostare. La conoscenza aveva bisogno del suo tempo e di tanta pratica, ma soprattutto andavano fatte le dovute presentazioni!
Prima ancora, però, serviva un nome, perché il van deve avere un nome. In rete mi imbatto nella definizione PESCE GNUDO e la faccio nostra. Così viene chiamato quel pesce povero, poco pregiato che tanto arricchisce e insaporisce le zuppe di pesce. Non lo so, lo trovo così adatto a noi che siamo di mare, outsiders, famiglia AUT, un po’ pesci poveri ma capaci di un sacco di cose. E poi nostro figlio “è” lo GNUDO, lui ama la vita semplice e liberarsi di tutto ciò che è superfluo e molto spesso anche dei vestiti.
Ma veniamo alle presentazioni. “Riccardo questa è la nostra nuova macchina!” “Puoi salire, è grande, c’è un sacco di spazio, ci sono cassetti, un tavolo, sedie e pure un letto se alzi il tetto!” Non c’è voluto molto tempo perché nascesse un amore.
Lo spazio a disposizione permetteva un numero infinito di pose assurde che Riccardo trova quando guarda un video sul telefono o gioca con il tablet. Ha un concetto veramente suo di comfort! Più difficile rammentargli che quando si transita si sta seduti sul seggiolino e non ci si alza anche se lo spazio lo permette. Quando si è sul van si attiva la modalità “gita scolastica”, posto al finestrino, si mangia e si beve con una certa comodità, si gioca, si ascolta la musica, anche quando si deve fare piccoli spostamenti.
La prima domenica utile decidiamo di fare la nostra prima gita, destinazione Abbazia di San Galgano, in provincia di Siena. Ci serve percorrere delle strade panoramiche provinciali, vedere panorami, stare all’aria aperta e visitare un sito interessante e bello, soprattutto in inverno con poca gente. Per chi non la conoscesse l’Abbazia di San Galgano è un’abbazia cistercense medievale la cui particolarità principale è la mancanza del tetto e l’integrità della struttura. È enorme e molto suggestiva, immersa nella campagna toscana.
Ciò ci avrebbe, quindi, permesso di godere di un bel percorso tra le colline toscane e di un posto all’aria aperta fuori stagione dove poter far correre nostro figlio. Una bellissima giornata di sole di dicembre anche se con un fortissimo vento gelido da est.
Lasciamo in van nel parcheggio quasi vuoto dove torneremo dopo la visita per consumare il nostro “primo pasto a bordo” agganciando il tavolo all’interno. Si fa già una bella passeggiata tra i cipressi per arrivare alle rovine e dopo si può continuare la passeggiata e salire fino alla Cappella di San Galgano, sulla collina. Lì è custodita una spada conficcata fino all’impugnatura dentro una pietra. “La spada nella roccia” che appartenne a Galgano Guidotti, cavaliere coraggioso e dissoluto che poi decise di ritirarsi a vita eremitica.
La nostra prima gita in giornata ci è piaciuta molto e contiamo i giorni alla bella stagione per nuove avventure in modalità VAN.
Chiara