Negli ultimi giorni ci siamo ritrovate a parlare nello specifico di noi, di noi tre, noi tre donne e mamme.
Il discorso è partito da una cosa apparentemente semplice: “Che cosa scriviamo sul bigliettino da visita?”.
Si perché noi te stiamo diventando un qualcosa di più di tre mamme che scrivono su un blog, stiamo aiutando le persone.
Scriviamo questo, scriviamo quello… ma, in realtà, nessuna definizione potrebbe racchiudere tutto quello che siamo. Siamo donne, mogli, compagne, amiche, lavoratrici, siamo mamme, siamo persone.
E tutto torna a bomba sul fatto di dover per forza etichettare un qualcosa, perché dando un’etichetta si fornisce una spiegazione precisa, tanto precisa che l’interlocutore non deve nemmeno fare fatica nel provare a comprendere.
Siamo stufe di dover dare spiegazioni, anche perché noi siamo la voce dei nostri figli, quindi le spiegazioni dobbiamo darle doppie. Dobbiamo sempre spiegare il perché del loro comportamento e del nostro.
Sapete chi siamo? Siamo tre donne sognatrici, con ambizioni, sentimenti e sogni nel cassetto. Tre donne che ad un certo punto sono diventate mamme, ma diventare mamme non ha escluso o cancellato tutto il resto delle cose che siamo. Siamo mamme con delle idee ben precise, siamo persone che vorrebbero vivere una vita più semplice. Vorremmo uscire di casa senza doverci portate dietro quel bagaglio invisibile di cartelli ed etichette, che servono solo a far stare bene gli altri e non noi. Noi non vogliamo più dare spiegazioni, un mondo in cui una difficoltà va giustificata è un mondo che non ci appartiene.
Siamo mamme aut, ma non per questo abbiamo chiuso i nostri sogni un un cassetto.
Abbiamo tantissimi progetti in testa, talmente belli che neanche le etichette ed i pregiudizi riusciranno a distruggere.
Cosa possiamo offrire noi alle persone? Gentilezza, empatia e vagonate di esperienza, ma non per diffondere un pensiero assoluto, bensì per non far sentire gli altri soli.
Noi ci siamo.
Flavia💙
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